La città di Napoli ha, da sempre, un rapporto molto stretto con l’esoterismo, infatti è conosciuta anche come una città ricca di misteri.
L’esoterismo sta ad indicare le dottrine, di tipo spirituale, di carattere segreto o con un significato nascosto e a Napoli ci sono diversi luoghi legati a queste credenze.
Ciò è dimostrato, ad esempio, dal legame con il mondo dei defunti. Anziché essere fonte di paura, il popolo napoletano trae coraggio e speranza per il futuro.
Sono molti i luoghi di Napoli considerati esoterici. Molti sono i palazzi, le chiese e le piazze della città avvolte da mistero e leggenda.
Queste storie hanno origini antichissime e sono il frutto delle diverse culture che hanno attraversato la città partenopea.
La chiesa, eretta nel 1616, è riconoscibile dall’esterno dalla presenza di teschi di bronzo con tibie incrociate.
Per i napoletani questa chiesa è legata al culto delle pezzentelle. Queste rappresentano le anime dei defunti che si trovano nel Purgatorio e che vagano in attesa di giudizio.
La tradizione vuole che attraverso la preghiera nei confronti dei resti di qualche morto rimasto ignoto, si possa alleviare la sofferenza di quel morto e, contemporaneamente, trarre beneficio dalla protezione di quest’ultimo.
All’interno di una cava di tufo nel Rione Sanità di Napoli c’è il cimitero delle Fontanelle.
Il nome proviene dalla presenza, in tempi antichi, di fonti d’acqua al suo interno.
Il cimitero accoglie i resti delle persone vittime della grande peste del 1656 e del colera del 1836. Al suo interno sono presenti, secondo una stima, circa 40.000 resti.
A questo luogo è legato il rito delle capuzzelle che prevede l’adozione del cranio di uno dei morti senza identità.
Questo veniva lavato e sistemato in una cassettina di legno o di vetro e circondato da lumini e rosari.
I morti, così come per il rito delle pezzentelle, donavano una grazia al devoto come corrispettivo per aver alleviato le pene dell’anima del Purgatorio.